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Scafati, l’opposizione: “La delibera della Corte dei Conti certifica il fallimento di 15 anni targati Aliberti-Salvati-Aliberti” Provincia Provincia e Regione 

Scafati, l’opposizione: “La delibera della Corte dei Conti certifica il fallimento di 15 anni targati Aliberti-Salvati-Aliberti”

“La delibera della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del piano di riequilibrio pluriennale certifica il fallimento di 15 anni targati Aliberti-Salvati-Aliberti”. Si legge in una nota a firma dei Consiglieri comunali Michele Grimaldi e Francesco Velardo, Giuseppe Fontanella / segretario cittadino Partito Democratico Scafati, Nello Di Lallo portavoce cittadino PER – Scafati, Pier Paolo Patti / segretario cittadino Sinistra Italiana, sez. Renato Vangone.

La Sezione di controllo della Corte dei Conti della Campania boccia l’operato dell’attuale Amministrazione, e apre le porte al dramma del dissesto.
Che rischia di colpire ulteriormente e definitivamente l’economia ed il tessuto sociale della nostra città.

Il Sindaco scatta selfie e distribuisce poltrone ad amici e parenti degli amici, ma nel frattempo la macchina amministrativa collassa, sotto il peso della propaganda del Sindaco, impedita ad occuparsi dello sviluppo della città.

E diciamolo con chiarezza: il Piano di Rientro cui è sottoposto il Comune di Scafati nasce perché la Commissione straordinaria, insediatasi dopo lo scioglimento per Camorra del Comune, aveva trovato un buco da oltre 30 milioni di euro lasciato dal Sindaco Aliberti. L’Amministrazione successiva, quella targata Salvati, non è stata in grado di portare la città fuori dalle secche nella quale era precipitata. E il nuovo sindacato Aliberti, in nemmeno un anno, è riuscito a peggiorare la situazione.

All’atto del deferimento il Sindaco Aliberti aveva detto che era un atto dovuto. Oggi parla di difficile eredità del passato, proprio come Salvati aveva fatto riferendosi a lui.

Ma la verità è che queste destre sono incapaci di assumersi responsabilità, e di governare per il bene comune.

Su questo, due passaggi su tutti della delibera del 4 marzo 2024 della Corte dei Conti colpiscono particolarmente:

Il primo: “Inoltre, non da ultimo, val la pena rimarcare che, come sostenuto dal Sindaco in adunanza pubblica, il Comune ha manifestato l’intenzione di non alienare più alcuni dei beni previsti nel piano di riequilibrio in quanto si tratterebbe di beni funzionali alle attività istituzionali. Tali circostanze avvalorano l’inattendibilità per il prosieguo della realizzazione delle predette misure.”

Il secondo: “L’analisi sin qui condotta sul grado di attuazione degli obiettivi di ripiano del Comune di Scafati, aggiornata ai risultati provvisori dell’esercizio 2023, attesta alcune significative criticità, specificamente riferite alle misure di riequilibrio, al mancato riconoscimento di debiti fuori bilancio di cospicuo importo, alla sottostima degli accantonamenti relativi al FCDE ai fondi rischi, alla mancanza di una contabilità analitica per la gestione dei vincoli, oltre che alla mancata applicazione dei principi contabili. Fattori di squilibrio che, come rimarcato, rendono inattendibili i risultati di amministrazione approvati dal Comune”.

Insomma, la Corte dei Conti ritiene sostanzialmente inattendibili i bilanci del Comune, e chiarisce come l’attuale amministrazione abbia ripreso daccapo laddove si era fermata – era stata fermata – nel 2017, riuscendo in pochi mesi a peggiorare la situazione. Fallimenti su fallimenti, dal P. I. P. alle farmacie comunali, dalla riscossione dei tributi alla gestione della cassa e della contabilità, dai tagli agli sprechi e alla spesa, alla mancata capacità di fare ripartire l’economia.

Avevamo bisogno di responsabilità, ci siamo ritrovati incoscienza e spregiudicatezza; avevamo bisogno di speranza, ci siamo ritrovati solamente bugie; avevamo bisogno di rialzarci, ci siamo ritrovati affosati.

Avevamo bisogno di un Sindaco insomma, e ci siamo ritrovati un barbaro demolitare tornato per completare l’opera”.

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